Nelle terre fiorite del signore
Autrice Lavinia Morano
Edito Brè Edizioni
Genere Fantasy distopico
Data pubblicazione 5 maggio 2022
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Ho letto questo romanzo con grande curiosità, mi piacciono i fantasy ambientati in altri mondi, e devo dire che il tocco a maggioranza distopico non mi ha delusa, anche se il titolo potrebbe trarre in inganno con una visione di natura troppo spirituale.
Per salvare l'umanità decimata non solo dalla carenza di risorse e dall'inquinamento, ma anche da una malattia aliena detta "la Morte Verde", il governo militare organizza una missione spaziale sul pianeta Elpìda, che ha una conformazione simile alla Terra, e in cui si trova la cura per la malattia. A questa missione prendono parte scienziati e soldati, pescati tra la popolazione che stremata cerca in ogni modo di sopravvivere o di salvare chi ama, come Dan che si fa avanti per trovare la cura che potrebbe salvare la sorella, e anche per dare un senso alla sua vita vuota.
Su Elpìda, gli umani trovano tutto ciò che il pianeta Terra non offre più. Ci sono campi sterminati, laghi e fiumi incontaminati, l'aria è pulita e l'acqua potabile, un vero Paradiso ai loro occhi, ricco di frutti e risorse, ciò che cercano però è un ibrido metà umano e metà alieno, creato apposta dai militari per poter essere sfruttato per creare una cura per la Morte Verde. Nessuno si aspettava che l'essere fosse una giovane e bellissima donna che vive come una ninfa dei boschi, pura come la natura che la circonda.
La bellezza e l'ingenuità di Arya trafiggono da subito Dan, il feeling che si instaura tra i due è così forte che non riescono a stare lontani, ma il senso di protezione che l'uomo prova verso la ragazza può diventare un problema per la missione, perché il governo terrestre la considera solo un mezzo per ottenere la cura e non un vero e proprio essere vivente, e per raggiungere l'obiettivo nessuno si farà scrupoli a sacrificare la ragazza.
Nella ricerca della cura, il gruppo in missione e Arya, passeranno molti mesi insieme, affrontando creature violente e mostri velenosi, situazioni disperate e la solitudine dell'anima, testando le proprie paure e i limiti che ognuno pensava di non poter superare. Pochi saranno i superstiti, e ritorneranno dalla missione segnati nel profondo da quello che hanno subito e visto, tanto che potrebbero compromettere il vero intento dei generali che hanno organizzato la trasferta su Elpìda. Tutti dovranno fare scelte e sacrifici, alcuni troveranno la pace, altri la fede o la redenzione. Leggetelo ne vale davvero la pena.
Il ritmo di lettura è fluido e scorrevole, tanto che i capitoli volano. Mi piace lo stile dell'autrice, descrive senza dilagare troppo e ci mostra ciò che gli occhi dei protagonisti vedono senza essere troppo prolissa. Ho amato Dan e Arya, il loro rapporto che nasce pian piano, lei scoprendo la sua parte umana e tutti quei sentimenti che non ha mai provato e cerca di gestire, e lui che lotta con una parte di sé per non cedere all'amore.
Devo dire che mi sono piaciuti anche i personaggi disturbanti come Jay anche se avrei preferito una fine diversa, perché lungo il percorso si nota una sua minima evoluzione caratteriale. Una piacevole lettura, alla ricerca di un senso o di una motivazione da dare alla propria vita, che si provenga dalle alte élite militari o dai bassi borghi di quartiere, alla fine si è tutti uguali, con paure e desideri da realizzare, e i personaggi della Morano ce lo dimostrano ampiamente.