Il problema è Mister Darcy
Autrice Paola Servente
Edito da Newton Compton Editori
Genere commedia romantica - romanzo contemporaneo
Un romanzo che si intreccia ad altri due della serie "Il problema è che..." di cui vi ho già parlato
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Ed eccoci al terzo volume della serie "Il problema è che...", una serie che mi è piaciuta tantissimo e che con questo romanzo mi è definitivamente entrata nel cuore. Conoscevamo già i protagonisti, abbiamo intravisto entrambi nel precedente capitolo "Il problema è che ti penso", nel ruolo di migliori amici dei personaggi principali, e adesso proprio grazie a quegli amici e a nuove prospettive lavorative si incontreranno.
Il caso vuole che la dottoressa Mia, brillante cardiochirurgo genovese, debba seguire una specializzazione di tre mesi a Londra, proprio nella clinica in cui lavora Adam, di nobile discendenza, avvezzo alla mondanità e al piacere da poche notti e via. I due pur non conoscendosi di persona, si sono fatti un'idea l'uno dell'altra da quello che i loro migliori amici hanno raccontato loro, e quindi il rapporto inizia con pregiudizi e molta diffidenza, soprattutto perché Adam dovrà cedere la casa in cui alloggia che è del suo amico Saverio, a Mia per ben tre mesi.
La prima impressione di Adam è che Mia sia una di quelle donne tutte lavoro e poca vita sociale, una di quelle ragazze che badano poco al proprio aspetto per passare inosservate avvalendosi solo della loro spiccata intelligenza. Di contro Mia crede che Adam sia solo un pallone gonfiato, un nobile viziato e senza responsabilità, che marcia sul suo aspetto fisico mozzafiato per godersi la vita il più possibile.
Chiariti questi loro aspetti/difetti, i due instaurano una sorta di rapporto di amicizia molto schietto, e di sicuro più incentrato all'essere colleghi, giorno dopo giorno però scopriranno altri lati dei loro caratteri, che offuscheranno la prima impressione che si erano fatti l'una dell'altro.
Mia scopre in Adam un ottimo medico, professionale e molto capace, empatico e responsabile, un uomo che non riesce del tutto a mantenere il distacco che ci vorrebbe con i propri pazienti, soprattutto quando si tratta di giovanissimi.
Adam invece si farà travolgere dalla personalità colorata e frizzante di Mia, e godrà di questa loro amicizia come mai aveva fatto in vita sua. Coglierà particolari che è impossibile notare subito e ne rimarrà affascinato, anche se Mia è ben lontana dalla sua donna ideale. Mettiamoci anche che lui è lo scapolo d'oro di Londra, su cui tutte vorrebbero mettere gli artigli, ma Adam è allergico ai rapporti duraturi e impegnativi. Mentre Mia è una sognatrice amante di Jane Austen, che desidera incontrare un giorno un uomo innamorato e devoto come lo è Darcy con la sua Elizabeth, pur sapendo che uomini così sono rari o forse non esistono davvero.
Vi consiglio di leggerlo, passerete delle ore piacevoli, romantiche e con moltissima ironia.
Ho amato questo romanzo dal primo capitolo, non c'è un momento di noia, una parte sottotono, tutto segue un ritmo narrativo preciso e calibrato dalla Servente per tenere incollati i lettori.
Tra romanticismo e sogni ad occhi aperti, tra spensieratezza e un'attrazione sempre più profonda, tra desideri inespressi e tanta voglia di aiutare gli altri. L'ambientazione londinese fa sognare, soprattutto perché la si vive con gli occhi della scoperta di quei luoghi che Mia e molte di noi con lei, vorrebbero vedere almeno una volta. Non si devono tralasciare poi i personaggi secondari, che sono studiati con sapienza per far procedere la trama e arricchire il romanzo di sfumature e colori.
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