Il principe crudele
The Folk of the Air #1Autrice Holly Black
Edito in Italia da Mondadori
Genere Young Adult - Urban Fantasy
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Trama
Credevo di dover essere buona e seguire le regole. Ma adesso ne ho abbastanza di fare la debole. Di fare la buona. Penso di voler diventare qualcosa di diverso.
Jude era solo una bimba quando i suoi genitori furono brutalmente assassinati. Fu allora che sia lei che le sue sorelle vennero rapite e condotte nel profondo della foresta, nel mondo magico. Dieci anni dopo, l'orrore e i ricordi di quel giorno lontano e terribile ormai sfocati, Jude, ora diciassettenne, è stanca di essere maltrattata da tutti e soprattutto vuole sentirsi finalmente parte del luogo in cui è cresciuta, poco importa se non le scorre nemmeno una goccia di sangue magico nelle vene. Ma le creature che le stanno intorno disprezzano gli umani. E in particolare li disprezza il principe Cardan, il figlio più giovane e crudele del Sommo Re. Per ottenere un posto a corte, perciò, Jude sarà costretta a scontrarsi proprio con lui, e nel farlo, a mano a mano che si ritroverà invischiata negli intrighi e negli inganni di palazzo, scoprirà la sua propensione naturale per l'inganno e gli spargimenti di sangue. Quando però si affaccia all'orizzonte il pericolo di una guerra civile che potrebbe far sprofondare la corte in una spirale di violenza, Jude non ha esitazioni. Per salvare il mondo in cui vive è pronta a rischiare il tutto per tutto.
La mia Opinione (Allerta Spoiler)
Oggi vi parlo di una lettura cominciata molti mesi fa, che avevo però messo da parte. Contro ogni previsione questo libro non è riuscito a coinvolgermi come speravo. Amo i fantasy e gli young adult e mi aspettavo molto da questa lettura, ve ne parlo solo ora perché finalmente ho finito di leggerlo, e per principio se non finisco un libro non lo recensisco. Non mi sembrerebbe giusto parlare di qualcosa che conosco solo in parte, così da rispettare il lavoro dell’autore.
La trama mi aveva incuriosita, sapere che in un mondo magico una ragazza umana riesce a fare la differenza e resistere ai soprusi e alle invettive di creature più forti e potenti di lei, mi garbava parecchio. Nella lettura però mi sono persa, il ritmo è calato drasticamente e l’ho messo da parte neanche a 150 pagine.
Non riuscivo a raccapezzarmi con tutti i nomi delle creature nominate, che non vengono descritte se non in rari casi, ma in modo molto confuso, e questa è una delle cose che mi ha fatto storcere il naso. In un libro fantasy io voglio crearmi un’immagine mentale di ciò che i protagonisti vedono, voglio essere insieme a loro quando si spostano, quando si scontrano, insomma voglio essere trascinata dentro l’avventura. Invece mi sono ritrovata immersa nella lettura di bulli di scuola che se la prendono con due umane denigrandole e cercando in tutti i modi di cacciarle, quando alle fate servono gli umani quantomeno come servitori o schiavi.
Passiamo ora al world building, di cui abbiamo anche una mappa all’inizio del libro, che mi aveva dato la speranza di ritrovarmi in un mondo meraviglioso in cui vivere avventure e intraprendere percorsi indomiti insieme ai personaggi, invece questi si spostano da una parte all’altra in poco tempo senza darci alcuna visione di ciò che li circonda. Le uniche cose che ricordo del mondo descritto sono qualche lago o fiume, la casa delle ragazze, due castelli con feste sfarzose e… basta.
Altra cosa essenziale che mi è mancata è la magia vera e propria, in un mondo popolato da creature forti e spietate, non posso credere che nessuno sfrutti il proprio potere. Sono tutti concentrati sugli intrighi di corte, e pochi e banali sono gli incantesimi di cui riusciamo a leggere, e soprattutto sono legati al cibo e alle bevande delle fate che gli umani non possono ingerire. Poi vabbè… se un umano inizia a ballare non si ferma più a meno che la fata non voglia mettere fine alla danza, se no potrebbe anche morirne…
Andiamo ai protagonisti. Cardan, che speravo fosse un vero principe crudele pronto a tutto per raggiungere i suoi scopi e che si desse alla pazza gioia in sanguinose battaglie e intrighi reali, invece è un bulletto che non apprezza niente e nessuno, che se la prende con due ragazzine umane rapite da piccole e costrette a vivere nel mondo magico. Un principe codardo che non riesce a prendere posizione né a lottare per ciò che desidera e bo… non ho trovato nulla di positivo in lui.
La giovane Jude, che vuole diventare un cavaliere del re per combattere e per avere un posto all’interno della corte. La protagonista non riesce a raggiungere il suo obiettivo, ma viene reclutata come spia al soldo di uno dei principi che potrebbe succedere al trono. Sin dall’inizio lei subisce soprusi da tutti, iniziando al patrigno elfo che uccide i genitori umani e rapisce lei e le sorelle per portarle nel mondo magico, e poi crescendo con il disprezzo per quelle creature ma desiderando far parte del loro mondo. Con questo suo nuovo ruolo di spia pensa di poter ribaltare la sua intera vita. La ragazza si dà una svegliata nelle ultime 60/70 pagine, in cui improvvisamente diventa una grande stratega che risolve tutti i problemi del regno, e io non so davvero come possa essere accaduto pur avendo letto il libro.
Poi il massacro di quasi tutta la famiglia reale, in cui non c’è una creatura che usi i propri poteri per difendersi, e nessuno della corte interviene prendendo posizione. E niente basta così anche se potrei continuare a scrivere tantissime altre cose, credo di aver già spoilerato troppo. Mi aspettavo molto di più da un’autrice del calibro della Black, che ama i fantasy e ne ha fatto la sua carriera editoriale, devo ammettere che tranne qualche scena e pochi momenti di coinvolgimento, non sono riuscita ad amare né la storia né i personaggi, credo mi sia mancata la parte empatica ed emotiva che mi spinge a seguire la storia con interesse.
Per chi avesse amato il libro, non fate caso a questa review che è pur sempre una mia personale opinione, ma se voleste raccontarmi il vostro punto di vista vi leggo con piacere. Per chi invece lo ha letto e la pensa come me, scrivete pure nei commenti quello che ho dimenticato di citare.
Valutazione ✰✰✰ su 5