venerdì 23 ottobre 2020

Recensione "Il suono del vento" di Cristina Origone

Edito da Golem Edizioni

Collana Mondo


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Trama

Camilla Serra è la conduttrice di "Segreti e Misteri", un programma televisivo di una piccola emittente milanese; si tiene in forma praticando tutte le mattine un'ora di jogging in compagnia del burbero commissario Tancredi Massari, un uomo scapolo e affascinante. Aaron Schneider è un brillante violinista tedesco che si trova a Milano per esibirsi con il suo amato Stradivari appartenuto al nonno. A causa di una misteriosa sparizione, il concerto viene annullato e Camilla, insieme al commissario, si ritrova a indagare sui misteri che circondano l'enigmatico violinista. Ben presto rimarrà coinvolta in un episodio accaduto negli anni della Seconda Guerra Mondiale e verrà a conoscenza della "rosa di carta", che il nonno di Aaron aveva nascosto nel violino durante il periodo in cui ha vissuto rinchiuso nel campo di concentramento a Dachau. Chi ricatta Aaron, cosa vuole veramente? Riuscirà Camilla a far breccia nel cuore dello spigoloso e tormentato commissario Massari?


La mia Opinione


Camilla è una conduttrice tv intraprendente e bellissima, che non riesce a dare una svolta alla sua vita sentimentale, vive con il suo gatto Hope, intelligente e astuto che sembra intuire ogni suo pensiero, ed è perdutamente invaghita di Tancredi, un commissario che ha conosciuto un po' di tempo prima grazie all'emittente televisiva per cui lavora. Tancredi è affascinante e misterioso, e forse è per questo che Camilla ne è attratta, ma lui non fa nulla per farle capire che la cosa è reciproca. In un periodo per Tancredi molto pesante, in cui viene addirittura sospeso dal lavoro, i due si avvicinano per motivi diversi, ma poco importa, poiché è palpabile la chimica tra loro. E' Tancredi che tiene sempre il freno in presenza di Camilla, perché riconosce in lei una donna per cui vale la pena rischiare e aprire il proprio cuore.

Durante il concerto del famoso musicista Aaron Schneider, lo Stradivari di immenso valore del violinista scompare misteriosamente, l'evento viene annullato e Camilla e Tancredi si ritrovano a dover indagare sul furto. Scoprono con il passare del tempo molti altarini nascosti nella vita del musicista e della sua famiglia, gravemente segnata dalla deportazione nazista.

Aaron che da sempre è conosciuto nel suo ambiente come il "diavolo della musica" per la sua capacità di intersecare il rock al genere classico, si mostra a Camilla in tutta la sua fragilità, con i vizi e le dipendenze che lo tormentano, e la vicinanza tra i due lo porterà a decidere di voler dare una svolta alla sua vita, fino ad ora troppo oppressa dal padre e dalle sue restrizioni.

Il rapporto tra Tancredi e Camilla si consolida giorno per giorno, lei deve fare i conti con la parte burbera e poco propensa ad aprirsi del commissario, che ha lo sguardo velato di chi sa cosa vuol dire la vera sofferenza. Lui che ha vissuto la mancanza di affetto e la tirannia del padre, è sempre in lotta con la sua parte oscura per via di un'infanzia infelice, tenta di tenere la donna a distanza. Durante le sue indagini però Camilla si mette in pericolo, assecondando Aaron, Tancredi corre da lei perché sente la sconvolgente paura di perderla, ma basterà per tenerli uniti? Dovrete leggere il libro per saperlo.

Avevo già letto un altro romanzo di questa bravissima autrice, e sono stata felice di poter leggere anche questo in anteprima. Il suono del vento, è un romanzo giallo con profonde sfumature di rosa. E' una storia intensa, che si sviluppa su più livelli, da quello sentimentale e passionale che intreccia le vite di Camilla e Tancredi, a quello del giallo che devono risolvere quando incontrano Aaron. Dal passato che torna a batter cassa, alle fragilità e a tutte le ferite che ognuno si porta dentro e poi espelle dal proprio corpo in modi diversi: vedi il desiderio di Camilla di affermarsi nel lavoro, o l'aggressività di Tancredi o ancora la voglia di rompere gli schemi che ha Aaron. 

Ho adorato la parte che parla del nonno del musicista, anche lui suonava il violino (come sua madre prima di lui) ed è questo che gli ha permesso di sopravvivere nei campi di concentramento nazisti. Grazie ai giusti balzi temporali scopriamo la vita e le sofferenze di nonno Karl e della sua famiglia, dei lasciti materiali e affettivi che giungono dalla seconda guerra mondiale ai giorni nostri, il tutto raccontato in modo coinvolgente e mai pesante. 


Valutazione ⭐⭐⭐⭐⭐ su 5



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